De Serere, Verdicchio dei Castelli di Jesi
Il deserto è un luogo desolato, spopolato, disabitato. In latino desertum deriva dal verbo deserere che significa abbandonare. Deserere, a sua volta, è composto da de, con valore negativo, e serere (legare) quindi non più legato.
La perdita di un legame non ha necessariamente un’accezione negativa. Può essere, per inciso, considerato anche come una perdita di un contatto. Il bimbo che inizia a camminare, non avrà più bisogno del contatto con il suo genitore per stare in piedi. La farfalla che lascia il suo baco è l’esempio del “deserere” dall’accezione positiva e dall’enfasi di “nuova nascita” che vorremmo far rimanere impresso nella mente del lettore. Inoltre ogni deserto, inteso come ecosistema, ha il suo particolare fascino: il deserto del Sahara, le sue dune; il Deserto del Mojave, i suoi nativi; il deserto di Acatama, i suoi fiori caratteristici. Insomma, la parola deserto non riconduce solamente alla desolazione; tutt’altro la sua particolarità enfatizza (quasi in termini roussoniani) trovare nuova vita, nuovo equilibrio.
L’etichetta in degustazione è la nostra nuova vita. Un verdicchio dei Castelli di Jesi classico superiore del 2016. Il verdicchio è il vitigno più rappresentativo della Regione Marche. Un vitigno che ha delle caratteristiche inconfondibili che, come nelle cantine che fanno il vino dall’uva, riesce a dare dei risultati ottimi ma variabili da bottiglia a bottiglia. Mineralità sapidità, una leggera punta salina sono le caratteristiche principali che emergono dalla degustazione di un’etichetta dell’azienda di famiglia Socci. La caratteristica che vogliamo anche evidenziare è la presenza del tappo di vetro (già descritto in altre degustazioni – ndr).
Benchè il famigerato vitigno sia il principe incontrastato di queste terre, esso non ha la spocchia tipica degli ambienti nobiliari. Il vino che da esso ne deriva è un vino della famiglia. Ed è proprio questo il senso che Pierluigi ha voluto trasmettere al consumatore. Il vino è prodotto da una famiglia di vignaioli per le nostre famiglie. E’ un vino versatile, “alla mano”, proprio come la famiglia Socci, inconfondibile, pratica ed essenziale.
http://www.verdicchio.it/it/vini/deserto.html

Nome degustatore Temperatura vino Temperatura ambiente
Il Pizzico 10°C 24°C
Categoria vino Data
Bianco 05.12.2017
Nome Vino Titolo Alcolometrico Annata
Deserto 13,5% 2016
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc
Classico Superiore
ESAME VISIVO | Limpidezza Cristallino | ||
Colore Giallo paglierino | |||
Consistenza/Effervescenza abb. Consistente | |||
Osservazioni | |||
ESAME OLFATTIVO | Intensità abbastanza Intenso | ||
Complessità Complesso | |||
Qualità Fine | |||
Descrizione Fruttato, Floreale, Minerale, Etereo (fresche e pungenti note di frutti a polpa bianca con preponderanti sentori di pesca bianca, albicocca, mela gialla, intense note di fiori di piacevole persistenza: gelsomino, giglio, ginestra, accentuata sapidità tendente alla salinità con sentori lievi eterei). |
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Osservazioni | |||
ESAME
GUSTO – OLFATTIVO |
Zuccheri Secco |
struttura o corpo |
Abbastanza fresco Acidi |
Alcoli abbastanza caldo | —- Tannini | ||
Polialcoli abb.Morbido | sapido Sostanze minerali | ||
Equilibrio abbastanza Equilibrato | |||
Intensità abbastanza Intenso | |||
Persistenza abbastanza Persistente | |||
Qualità Fine | |||
Osservazioni:
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CONSIDERAZIONI
FINALI |
Stato evolutivo Pronto | ||
Armonia Armonico | |||
Abbinamenti Consiglio di abbinare questo vino ad una preparazione di pesce. | |||
Punteggio 87 |