Tra torri, vigne, sogni di rinascita e rivincita
Ad un anno dal tragico terremoto dell’entroterra marchigiano, laziale, umbro, il popolo di questa terra è arrabbiato. Promesse dal Governo, visite in pompa magna, raccolte fondi quasi mai distribuite, il popolo marchigiano ha senz’altro il dente avvelenato verso chi ha garantito di impegnarsi.
Interi edifici puntellati si riconoscono sull’orizzonte collinare delle vigne che ci ospitano. Il mormorio mattutino della natura è un sollievo di fronte alla catastrofe. Chi è riuscito a incamminarsi verso una delle salite più ardue della vita, con una casa distrutta e con il dolore di aver perso i propri cari, lo fa con gli sforzi delle sue sole spalle. La necessaria volontà di sopravvivere combatte l’abbandono istituzionale a cui, oggigiorno, gli italiani sono spesso obbligati a subire.
Torniamo in cantina con un po’ di tristezza nel cuore. Ci avviciniamo al banco di degustazione di un vino riconosciuto negli anni come un’etichetta opulente. Un vino famoso per il tannino. L’uvaggio di 5 vitigni è formidabile. Un segreto di famiglia che so tramanda da generazioni. Vera privacy commerciale che neanche i nonni, Primo e Delia, avrebbero svelato. Il colore è molto carico; inoltre, il campione si presenta molto corposo alla consistenza, quasi vellutato sulla superficie del vetro.
Aggiungiamo alla nostra degustazione qualche osservazione sull’aspetto olfattivo e gusto-olfattivo. Il vino si presenta con sentori particolarmente fruttati, tuttavia le caratteristiche maggiori le esprime in fase di assaggio del campione. Il tannino è particolarmente setoso, la morbidezza accurata e delicata apre la strada ad una persistenza lunga. Si avvertono delle note speziate dovuto all’affinamento in barrique. Ma quello che rimane impresso anche dopo aver atteso le note retronasali, è la sua morbidezza: un velluto sulla lingua.
Primo e Delia hanno lasciato in eredità una ricetta che rappresenta la carta vincente delle cantine Centanni. Il cuore e la passione per questa terra riesce ad emergere con orgoglio dietro le tenebre degli ultimi accadimenti. Questo vino è la sintesi di ottimi sentimenti verso le proprie radici e la natura che ci ospita.

Nome degustatore Temperatura vino Temperatura ambiente
Il Pizzico 18°C 22°C
Categoria vino Data
Rosso 31.10.2017
Nome Vino Titolo Alcolometrico Annata
Primo/Delia 14,5% 2010
Marche Rosso IGT
ESAME VISIVO | Limpidezza Limpido | ||
Colore Rosso rubino con riflessi granato | |||
Consistenza/Effervescenza Consistente | |||
Osservazioni | |||
ESAME OLFATTIVO | Intensità Intenso | ||
Complessità Complesso | |||
Qualità fine | |||
Descrizione Fruttato, Floreale, Speziato, Tostato, Vinoso (morbide note di frutti a polpa rossa e intense note di fiori di piacevole persistenza: amarena, marasca, chiodi di garofano, peonia, mammola, viole, tabacco, sigaro, caffè, torrone mandorlato). | |||
Osservazioni | |||
ESAME
GUSTO – OLFATTIVO |
Zuccheri Secco | struttura o corpo
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Abbastanza fresco Acidi |
Alcoli abbastanza caldo | tannico Tannini | ||
Polialcoli Morbido | abb. sapido Sostanze minerali | ||
Equilibrio Equilibrato | |||
Intensità intenso | |||
Persistenza persistente | |||
Qualità fine | |||
Osservazioni: | |||
CONSIDERAZIONI
FINALI |
Stato evolutivo Pronto | ||
Armonia armonico | |||
Abbinamenti consiglio di abbinare questo vino ad un secondo piatto particolarmente strutturato come carne da selvaggina, oppure ad un piatto di formaggi stagionati marchigiani che abbiano anche una velata piccantezza. | |||
Punteggio 89 |